Nel mese di Maggio 2019, il Macro Asilo ha ospitato nelle sue sale la manifestazione ufficiale di apertura della decima edizione del Festival della Complessità, interamente dedicato al tema “Pensare a come pensiamo”: un ricco weekend di eventi che si è concluso domenica 12 maggio con il lancio della prima delle dieci lezioni organizzate dal Complexity Education Project.

Le lezioni si sono svolte nell’arco di tre week end, condividendo e confrontando con il pubblico i concetti chiave legati alla parola “complessità”:  il pensiero sistemico e l’analisi delle reti sociali applicate all’arte e al design, all’urbanistica e alla data visualization, senza trascurare gli aspetti più innovativi che riguardano l’applicazione del paradigma cognitivo complesso al management e al machine learning, alle fake news e alla politica, ai problemi di conflitto fra trasparenza e diritto alla privacy, per finire con il rapporto tra tecnologia e cultura.

Le lezioni sono state ospitate presso la Stanza delle Parole lo spazio del Museo Macro dedicato alla discussione dei termini del contemporaneo. Nella stanza è installata una enorme lavagna a muro, che viene “affrescata” in diretta durante ogni conversazione, con la rappresentazione dei concetti chiave espressi.

Le dieci lezioni erano programmate in cinque giornate differenti, a coppie: 12, 17, 18, 19 e 24 maggio.

Domenica 12 maggio 2019

Ore 17

Valerio Eletti, Fulvio Forino e Cesare Pietroiusti

COMPLESSITÀ #1: C come connessione, contaminazione, creatività, conflitto, cooperazione

Incontro d’apertura delle lezioni sulla complessità. Dopo l’introduzione sul significato di complessità, Valerio Eletti coordina il confronto tra i rappresentanti del Festival della Complessità (F. Forino) e del Macro Asilo (C. Pietroiusti), sul tema delle strutture reticolari che si auto-organizzano sulla base di regole semplici.

 

ore 18

Pier Luigi Fagan

COMPLESSITÀ #2: La nuova complessità del mondo

Come si declina la complessità del mondo in chiave geopolitica? I 7,5 mld di persone organizzati in più di 200 stati coabitano con culture e tradizioni diverse, in un pianeta sempre più sotto pressione. Una rapida inflazione demografica si è accompagnata a quella istituzionale, ad un aumento vertiginoso degli scambi, alla creazione di reti e reti di reti che stanno rendendo il mondo un sistema sempre più complesso. Cosa possiamo aspettarci succederà nei prossimi trenta anni?

 

Venerdì 17 maggio 2019

ore 17

Massimo Conte

COMPLESSITÀ #3: Visioni complesse per un mondo complesso

Ogni giorno produciamo e consumiamo dati. La loro gestione pone nuovi dilemmi a livello individuale e collettivo, etico ed estetico. Nel passaggio dati – informazioni – conoscenza, c’è bisogno di interpretarli e rappresentarli. Le visualizzazioni dati ci aiutano a scoprire relazioni inaspettate.

 

ore 18

Giuseppe Marinelli De Marco

COMPLESSITÀ #4: Design: Complessità e Umanesimo, una nuova geografia del Valore

Benché dirompente, anche il mondo delle tecnoscienze deve confrontarsi e rispondere a una domanda antropologica. L’intervento sottolinea come la scena del mondo è da sempre una scena attoriale basata su mappe non solo cognitive ma anche affettive. Emerge dovunque la domanda di un “destino” più profondo delle tecnologie digitali, che ci obbliga al confronto con un problema di “senso” e di “significati”.

 

Sabato 18 maggio 2019

ore 17

Marinella De Simone

COMPLESSITÀ #5: Lineare e non lineare

Partendo dai termini che analizzeremo come definizioni di lineare e non lineare, cause ed effetti, imprevedibilità e reti, intesseremo il tessuto dei significati attraverso un incontro dialogico con i presenti. Lo scopo: vivere l’esperienza del confronto tra parola lineare e parola non lineare – e dei loro imprevedibili effetti.

 

ore 18

Dario Simoncini

COMPLESSITÀ #6: La gestione dei problemi complessi

Attraverso un dialogo tracceremo un percorso che, facendo riferimento ad alcune parole – quali ad esempio pattern, innesco, contesto, feed back loop, presupposto – permetta ad ognuno di individuare il proprio modo di generare senso per comprendere la complessità del contesto attraverso un’analisi delle differenze.

 

Domenica 19 maggio 2019

ore 17

Bruno Ronsivalle

COMPLESSITÀ #7: Reti complesse di neuroni e macchine che imparano

Le Reti Neurali Artificiali, nate per simulare alcune funzioni avanzate del pensiero umano attraverso le macchine, costituiscono uno degli strumenti più potenti per leggere, interpretare e governare la Complessità. Grazie alla loro architettura estremamente flessibile, ai loro algoritmi sempre più sofisticati e alla capacità di “apprendere” dall’esperienza, sono in grado di risolvere problemi non lineari e di supportare in modo innovativo le nostre decisioni più difficili.

 

ore 18

Marco Stancati e Ermes Maiolica

COMPLESSITÀ #8: In Fake, Veritas

La ricerca della verità è un percorso infinto e laborioso. La falsità è a portata di mano. In tempi di sconfinato presente ci acquattiamo nella seconda. Con l’aiuto irrinunciabile del transumante del Fake, l’incombusto Ermes Maiolica, proverò ad aprire gli occhi: miei e vostri. Almeno un po’.

 

Venerdì 24 maggio 2019

ore 17

Pier Luigi Capucci

COMPLESSITÀ #9: Arte e complessità

Da sempre la creazione copia il vivente, la natura, perché le entità che si sono evolute hanno esperienza del mondo, affascinano e sono utili. Ma la simulazione non è solo una dimensione fondamentale della rappresentazione, mette alla prova quell’incerta e invitante soglia che esiste tra complicato e complesso.

 

ore 18

Piero Dominici

COMPLESSITÀ #10: L’errore degli errori. Tecnologia vs Cultura, Tecnologia è Cultura

Non possiamo più permetterci di continuare a perpetuare “l’errore degli errori”, oltretutto continuando a tenere separate cultura e tecnologia/e. Sfera cognitiva, sfera emotiva e sfera sociale. È tempo di ricomporre alcune fratture che caratterizzano non soltanto i saperi, le conoscenze, le competenze. Ricomponendo la frattura tra l’umano e il tecnologico.

 

Il Progetto “10 lezioni sulla Complessità” è a cura di Valerio Eletti (Complexity Education Project), proposto con Antonella Sbrilli (Università Sapienza) e Maria Grazia Tolomeo, con la collaborazione di Vittoria Agrò, Massimo Conte e Giacomo Isidori.

 

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