Giorgia Lupi è una information designer italiana, autrice di Dear Data, un esperimento tra arte e visualizzazione dati nato per focalizzare l’attenzione sugli Small data, cioè i piccoli dati personali, oltre ai Big Data di cui solitamente sentiamo parlare. Per un anno ha tenuto una corrispondenza settimanale con la data designer Stefanie Posavec: ogni settimana ognuna delle due teneva traccia in modo analogico, disegnando su una cartolina, alcuni dati personali (ad esempio il numero di volte in cui si guardava l’orologio durante la giornata; oppure le lamentele). Da questa piccola meravigliosa galleria di datificazione di gesti quotidiani è poi nato il libro. Alcune sue opere sono state esposte al Moma di New York.
Nel nostro tempo in cui i dati sono ormai la nuova materia prima di base, Lupi afferma in Data Humanism – A visual Manifesto che il visual design – con il suo potere di raggiungere istantaneamente luoghi nel nostro subconscio senza la mediazione del linguaggio e con la sua capacità intrinseca di trasmettere grandi quantità di informazioni strutturate e non strutturate attraverso le culture – diventerà sempre più centrale nella rivoluzione silenziosa ma inevitabile che è già in corso.
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Massimo Conte