“Le polilogiche della complessità. Metamorfosi della Ragione da Aristotele a Morin”, di Giuseppe Gembillo, è il primo libro presentato al Complexity Literacy Web Meeting del 2022, per la “Biblioteca dei nuovi classici della complessità”.
Articolo di Valerio Eletti
Si tratta di un vero e proprio testo di riferimento per chi vuole capire come si collocano i nuovi studi sulla complessità all’interno dello scenario filosofico che si è sviluppato nel mondo occidentale, da Aristotele ad oggi.
Scorrendo il testo, emerge con forza l’efficacia della sua impostazione: una sorta di riepilogo dei passaggi fondamentali della logica occidentale, un “riassunto” delle varie idee e posizioni filosofiche, con una selezione ragionata dei lavori chiave degli autori di riferimento, fino ad arrivare all’attuale transizione introdotta nel pensiero occidentale dagli studi su reti e sistemi complessi.
Parole chiave: filosofia, logica, linearità, circolarità.
Le domande
Esiste una evoluzione tracciabile tra la filosofia razionale greca, con il relativo sviluppo della logica, le svolte logiche nelle scienze e nelle matematiche dell’ultimo secolo, e le attuali logiche plurali, quelle che possiamo chiamare “polilogiche”?
Il libro di riferimento
Questa è la domanda chiave che viene affrontata dal volume di Giuseppe Gembillo, di cui parliamo qui ora: “Le polilogiche della complessità. Metamorfosi della Ragione da Aristotele a Morin”, pubblicato nel 2008 dalla casa Editrice Le Lettere, nella collana “GaiaMente”.
Perché questo libro?
Tra i tanti libri dedicati all’approccio filosofico alla complessità (compresi quelli pubblicati dallo stesso autore), a nostro avviso questo è il più efficace per organicità delle analisi e per chiarezza del percorso cognitivo, sia per chi è digiuno di filosofia, sia per chi conosce a fondo questo campo della conoscenza.
L’autore
Riprendiamo i passaggi principali della presentazione dell’autore che troviamo pubblicata sulla quarta di copertina dell’edizione del 2008 del libro:
“Giuseppe Gembillo è ordinario di Storia della filosofia presso l’Università di Messina. Dirige il Centro Studi di Filosofia della Complessità “Edgar Morin” ed è membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Ha fondato e dirige la rivista “Complessità”, oltre a numerose collane scientifiche. Ha curato edizioni di opere di Hegel, Croce, Heisenberg, Einstein, Morin e Mandelbrot”.
Il sommario
Leggiamo nella bandella della copertina come l’editore presenta il libro:
“L’autore si propone di mostrare che la logica occidentale si è progressivamente trasformata da logica lineare in logica circolare, determinando una svolta radicale nella nostra immagine del mondo.
Soffermandosi sulle figure più importanti di filosofi e scienziati che hanno segnato il percorso dalla logica dell’esclusione alla logica dell’interazione, Gembillo apre un dialogo sia con i grandi filosofi del passato sia con i pensatori contemporanei che hanno caratterizzato il passaggio dal riduzionismo alla complessità.
Si tratta di un percorso nel quale i protagonisti e i momenti più importanti del pensiero occidentale sono delineati nella loro individualità specifica e nel nesso indissolubile che li tiene in relazione”.
L’indice dei contenuti
La lettura in sequenza dell’indice permette di percepire immediatamente la struttura del libro e di focalizzare i punti chiave dell’itinerario costruito da Gembillo dalle origini della filosofia occidentale ai nostri giorni, dal riduzionismo alla complessità.
Il volume si apre con una serie di “Considerazioni preliminari e conclusioni provvisorie”, mettendo poi a fuoco tre punti essenziali: “L’emergere di nuove prospettive ontologiche e logiche”, “Verso poli-logiche” e “Riconoscere la complessità”.
L’autore passa quindi alla rassegna dei momenti chiave della storia del pensiero occidentale; leggiamo i titoli dei singoli capitoli:
- “La filosofia razionale greca e gli sviluppi della logica” (capitolo aperto da “Popper e la nascita della filosofia come riflessione critico-razionale della natura” e dedicato ad Aristotele, Euclide e Anselmo d’Aosta).
- “Le logiche ‘definitive’ della modernità”, con approfondimenti su Galilei, Cartesio e Kant.
- “La crisi delle tre scienze kantiane”: da Vico alle geometrie non euclidee, passando per Hegel e Fourier, con “L’entropia come misura della dissipazione dei corpi” e con l’introduzione del concetto di sistema.
- “La storicizzazione del mondo fisico”, che parte dal concetto darwiniano di evoluzione storica, per giungere alla espansione dell’Universo di Hubble.
- “Le svolte logiche della filosofia”: tema introdotto da “Croce e la logica della circolarità”, con un approfondimento sulla circolarità tra soggetto e oggetto, nel paragrafo intitolato “Dewey e la logica transazionale”.
- “Le svolte logiche delle scienze e delle matematiche”, in cui si parla della accettazione logica delle contraddizioni, con paragrafi dedicati a temi come la logica fuzzy o la logica matematica iterativa dei frattali.
- “Verso psico-logiche circolari”, ed entrano in gioco le teorie del campo e l’attenzione all’apprendere ad apprendere, con riferimenti a studiosi come Piaget o Bateson.
- “Verso nuove logiche circolari”: e veniamo alle idee dei mostri sacri del pensiero complesso, da Von Bertalanffy a Wiener, da Maturana a Luhmann.
- “Le nuove onto-logiche scientifiche”, con l’irrompere della circolarità in fisica, tra Prigogine e Capra.
- “Ontobiologismo”, un capitolo che percorre alcune tappe degli sviluppi attuali dell’idea di una cooperazione coniugata con l’interdipendenza per l’evoluzione della vita; capitolo che si conclude con “Lovelock e la logica circolare di Gaia”.
- “Morin e la logica articolante e integrante”: questo ultimo capitolo del libro illustra nei dettagli il pensiero di Edgar Morin, seguendo passo passo la produzione dei suoi studi sul metodo.
– Le conclusioni sono la chiusura del cerchio aperto con la premessa. Titolo: “Perché ‘logiche’ al plurale”.
Una citazione
L’autore all’inizio e alla fine del suo percorso propone una ipotesi di “pilastri della complessità”. Leggiamoli:
- Tutto ciò che esiste è articolato in sistema.
- Ogni sistema è connessione-interazione di parti.
- Ogni sistema è un organismo.
- Ogni sistema-organismo è una struttura dissipativa.
- Una struttura è un sistema organizzato in parti complesse, cioè “tessute insieme”; dunque, non è, semplicemente, ordinato.
- Tutto ciò che è reale, è complesso.
- Il Reale-complesso è storico.
- Tutto ciò che esiste è un evento storico-complesso.
- L’ordine è artificiale, l’organizzazione è il risultato di un’autoformazione.
- Il semplice non esiste; esiste il semplificato.
- L’oggetto-sostanza non esiste.
- Tutto ciò che esiste è un evento situato in un contesto.
- Tutto ciò che esiste non è, semplicemente, situato in uno spazio esterno, ma interagisce con l’ambiente circostante.
- Tutto ciò che esiste non è, semplicemente, nel tempo, ma è strutturato temporalmente.
- Tutto ciò che accade è irreversibile.
- La complessità è universale.
- Non esiste l’Universo ma il Pluriverso.
- Il Pluriverso è strutturato temporalmente e “logicamente”
- Il Pluriverso è strutturato non secondo una logica specifica, ma secondo una pluralità di logiche interagenti.
- Il pluriverso, cioè il reale, è complesso. Ciò chiude il cerchio.
(pag. 440-441)