Nel linguaggio pittografico delle (o degli) emoji esiste anche il termine “complessità” ed è come lo vediamo nell’immagine che apre questo post: una rete e un vortice.
Prima di tutto, che cosa sono le emoji: il termine giapponese – che coniuga il concetto di “immagine” con quelli di “lettera” / “carattere” – indica una serie molto variegata di iconcine, usate nella messaggistica mobile.
Mentre le emoticon sono prodotte dalla combinazione di caratteri esistenti (parentesi, doppi punti, trattini), le emoji nascono come immagini messe a disposizione degli utenti per indicare cose, persone, situazioni.
Come si legge in una scheda dell’Accademia della Crusca, le emoji sono ”un’enorme serie di simboli (ognuno disegnato su una griglia grafica di 12×12 punti) raffiguranti ogni genere di oggetto (da treni, aerei, matite e buste da lettera, a faccine, cuoricini e animaletti, a rappresentare concetti, relazioni ed emozioni)”.
Le emoji sono uno dei campi di ricerca di Francesca Chiusaroli, docente di Linguistica all’Università di Macerata e animatrice del blog scritturebrevi: nel 2017, Chiusaroli ha dato alle stampe, con Johanna Monti e Federico Sangati, una traduzione in emoji di “Pinocchio” (Apice editore). La traduzione – condotta con una comunità di traduttori attivi su Twitter e Telegram – ha il pregio di aver fissato anche delle regole grammaticali e sintattiche per trasformare il testo di Collodi in una sequenza comprensibile di iconcine. Per esempio, “l’emoji della scarpa – spiega la docente – indica una scarpa, ma preceduto da un apostrofo diventa il verbo camminare, così da descrivere l’azione”.
In questa costruzione di un linguaggio basato sui pittogrammi, Chiusaroli e i suoi collaboratori hanno attivato un bot (Emojitalianobot) all’interno di Telegram, che archivia le parole e traduce istantaneamente dall’italiano a emoji e viceversa.
Ed eccoci alla complessità: curiosi di sapere come questo termine possa venire tradotto in emoji lo abbiamo chiesto su Twitter a @scritturebrevi. Il termine non era ancora presente nel glossario, ma la sua traduzione è stata immediatamente proposta da Marco Fulvio Barozzi, docente di matematica e scienze, indagatore di interferenze fra pensiero scientifico e creatività a cui dedica da anni il suo blog Popinga.
Una ragnatela e un vortice accostati: secondo Barozzi, queste due immagini restituiscono il concetto e le caratteristiche del termine complessità. La rete è l’icona per eccellenza della comunicazione attuale, mentre la seconda figura è un vortice che può indicare “a seconda di come viene visto, un precipitare verso il caos, oppure l’emergere di una nuova organizzazione”.
La “complessità” è ora inserita nel glossario di Emojiitalianobot.
Antonella Sbrilli